E’ il meccanismo che fa scattare l’allenamento per cui, attraverso adeguati stimoli, (esercizi) si tende ad instaurare l’adattamento-risposta ai carichi e allo stress, ovvero vengono a crearsi i presupposti per resistere nel tempo a stimoli di maggiore entità. Per attuare il meccanismo di supercompensazione è necessario che lo stimolo allenante si ponga entro certe soglie, infatti: - Stimoli blandi e continui: creano un iniziale adattamento in persone non allenate. Sono inefficaci e peggiorano la condizione di forma generale in atleti allenati.
- Stimoli di media entità e continui: permettono un momentaneo mantenimento del livello di efficienza raggiunto che nel tempo tenderà leggermente a decrescere. Se lo stimolo non subisce infatti opportuni incrementi di intensità e volume vengono a crearsi delle vere e proprie “barriere” oltre le quali non è possibile andare.
- Stimoli adeguati nell’intensità e volume: un’ottimale programmazione del numero di allenamenti e recuperi comporta la migliore situazione di adattamento-risposta ai carichi.
- Stimoli troppo elevati ed errati periodi di recupero (troppo ravvicinati): peggiorano rapidamente la condizione di allenamento. In questo caso si può andare incontro allo stato patologico di sovrallenamento, oltre a possibili traumi sugli organi e apparati eccessivamente sollecitati.
Tratto dal testo KICKBOXING LIGHT CONTACT di A.Zurma, F.Marzatico M.Negro – Ciesse Edizioni – Padova 2011
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