IL SOVRALLENAMENTO - Overtraining |
Stimoli troppo ravvicinati ed intensi possono indurre uno stato patologico vero e proprio al quale sia atleti che istruttori devono fare attenzione e che si riconosce da varie sintomatologie. L’atleta cala vistosamente nelle prestazioni abituali e si stanca facilmente, presentando una serie di cambiamenti a livello biologico e psicologico. Possono determinare il sovrallenamento, oltre ad una errata metodologia di allenamento, anche la monotonia negli esercizi, una cattiva alimentazione, i fattori climatici, lo scarso riposo notturno, un regime di vita non conforme alle norme sportive, l’uso di sostanze mediche pericolose, problemi di carattere personale etc. Il sovrallenamento può durare poche settimane come anche mesi; in questi casi si dovrà alleggerire molto l’allenamento, recuperare un giusto riposo notturno, dare la prevalenza a cibi alcalini (frutta e legumi) per compensare la tendenza acida del metabolismo. PRINCIPALI INDIZI DEL SOVRALLENAMENTO (da Beccarini C. e Mandella A. Progettare e gestire l’allenamento sportivo – SdS Coni 1997) A livello psicologico - scarsa concentrazione e tendenza a distrarsi
- poca voglia di allenarsi e di gareggiare
- umore instabile
- irritabilità
- abbassamento dell’autostima
- abbattimento
- poca determinazione
- scarsa capacità di autovalutarsi
A livello di prestazione - minore capacità di prestazione
- recuperi meno rapidi
- minore tolleranza ai carichi
- peggioramento tecnico e riaffiorare di vecchi errori
- minore forza (soprattutto massima)
A livello fisiologico - frequenza cardiaca a riposo più alta
- variazioni di pressione arteriosa
- variazioni nell’elettrocardiogramma (onda T)
- maggiore consumo di ossigeno ad intensità submassimali
- dolori muscolari
- perdita di peso
A livello vegetativo - poco appetito (anche anoressia, ma a volte bulimia)
- insonnia
- percezione di fatica sistematica
- mal di testa
- nausea e disturbi gastrointestinali
- senso di pesantezza
A livello immunitario - maggiore facilità di infortuni e infezioni
- riduzione dei linfociti.
Tratto dal testo KICKBOXING LIGHT CONTACT di A.Zurma, F.Marzatico M.Negro – Ciesse Edizioni – Padova 2011
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