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Breve intervista a Giancarlo Casula della palestra Accademia Moros | |
Buon giorno M° Giancarlo Casula, (Direttore Tecnico e fondatore di Accademia Moros) grazie per averci concesso una breve intervista.
100ma.it: - Dove nasce la sua passione per le arti marziali e cosa ha spinto a dedicarsi al "Kali"? Giancarlo Casula: Come per molte persone nate in un posto in cui poco si poteva praticare, l'occasione e' stata l'apertura di una palestra di Karatè,nel 1981, ,dopo averlo praticato per 10 anni,la scelta di chiudere quell'esperienza per dedicarmi allo studio di discipline che potessero arrichirmi e darmi nuovi stimoli.Oggi quella passione inziale si e' trasformata in una pratica a tempo pieno dedicata all'insegnamento sia nella mia scuola che tenendo seminari in Italia e all'estero senza mai dimenticare che si ha sempre da imparare,anche semplicemente conoscendo di persona altri praticanti e sopratutto Maestri. Il Kali (per noi Kaliradman) ha delle prerogative tipiche di una arte marziale (piuttosto che sport di combattimento) lo stretto legame con le armi bianche ne fa il numero uno nel combattimento "reale" quello che determinerebbe,come vorrebbero le leggi che animano le arti marziali,anche l'eventuale eliminazione fisica dell'avversario.Questo non toglie al Kaliradman il piacere della pratica fine a se stessa come amatori o anche diventare degli agonisti grazie ad un regolamento che mantenendo immutati i principi dell'arte permette di confrontarsi in maniera sportiva.E' chiaro che proprio per scindere questi due aspetti la mia scelta e' orientata sull'uso dell padded stick,il bastone imbottito,secondo il regolamento creato e accettato nelle filippine dal Phlippine Council Of Kali Eskrima Arnis Masters. 100ma.it: - La sua più grande soddisfazione legata alle arti marziali? Giancarlo Casula: Aver creato una mia scuola (Accademia Moros) con grande gruppo di studenti e' senzaltro una grande soddisfazione,così come sapere che hanno un grande livello tecnico tanto da poterli presentare a competizioni mondiali (Federico Pinna con la medaglia di argento e Antonio Mannu Medaglia di Bronzo oltre ai buoni piazzamenti di Alessandro Pani e Andrea Casanovi al recente World Cup Kali Championship di Manila lo testimoniano)Soddisfazione e' anche essere diventato il secondo Coach della nazionale italiana che contestualmente significa avere il riconoscimento da parte di tutto il gruppo Italiano (Mangdirigma Italia) che e' diretto da Maestri Filippini !! Ma credo che personalmente mi sia sentito appagato da tanta fatica spesa negli anni e tanto impegno sentendomi chiamare Maestro da quelli che io reputo Grandi Maestri che hanno imparato l'arte dai propri genitori e nonni e che in caso di bisogno l'hanno usata per difendere la propria famiglia la propria gente,mi riferisco ai maestri filippini come Bart Labaniego , Vincent Sanchez , Romy Santos, Henry Hespera, Frank Sobrino,Jerson Tortal , Antony Canete,Repito Robas,Gerry De La Cruz,Rodillo Rodel Dagook,Yuli Romo grandi maestri con i quali ho avuto il piacere di lavorare nei giorni trascorsi nelle Filippine. 100ma.it: - Come è cambiato o come si è evoluto il suo modo di praticare arti marziali nel tempo? Giancarlo Casula: Inizialmente era una semplice pratica sportiva,un po come andare a giocare a calcetto il sabato pomeriggio con gli amici,poi man mano,vuoi per il grande impegno (per 10 anni non ho saltato una lezione se non veramente impossibilitato) e grazie ai risultati che questo producevano e' diventata quasi una scelta naturale,dopo cinque anni di pratica ho iniziato ad insegnare,quindi vedendo l'arte non solo dal punto di vista dell'agonista o dello studente ma anche come tecnico.Focalizzando l'attenzione sui sistemi praticati per meglio trasmetterla oltre che sull'apprenderla,non tralasciando l'abitudine di prendere appunti durane i seminari ai quali ho partecipato: Dan Inosanto,Cass Magda, Nino Pilla, Aurt Miranda jr, Bob Breen per quanto riguarda le arti marzaili filippine e Pimu, Marco De Cesaris,Ronny Green, Marco Franza,Roberto Cocco,Massimo Rizzoli, Giorgio Jannelli, Remy Bonjaski, GM Chinawoot Sirisompan che mi ha onorato riconoscendomi l'8 Khan nella Muay Thai. 100ma.it: - A chi consiglierebbe la pratica delle arti marziali? Giancarlo Casula: Non certo a chi non le prende sul serio, a quelli che guardano all'arte marziale di moda quest'anno...Ho speso troppo del mio tempo e conosco troppi maestri che prendono sul serio la cosa per accettare che queste possano essere mercanteggiate.Alla larga quindi chi non ha ancora capito che le arti marziali non sono quelle dei film di cassetta,anche se questi servono alla diffusione di massa.La consiglio (la pratica) sopratutto a tutti quei Maestri o pseudo tali che si sono dimenticati che oltre che insegnare bisogna particare sempre e che davanti noi ce' sempre qualcuno in grado di insegnarci qualcosa.A tutti coloro che oltre al fitness cercano una propria identità,la pratica delle arti marziali comunque la si guardi e' una attività che ripaga sempre! 100ma.it: - Chi è il suo punto di riferimento? Giancarlo Casula: Non l'ho mai nominato finora volutamente per ritagliarli uno spazio apposito,durante un seminario ho conosciuto un filippino, un ex militare americano ma filippino in tutto cio' che fa ( compreso l'uso della lingua Tagalog con suo figlio Morgan).si chiama Rolando Julio Felices, ecclettico e dalle grandi capacità fisico atletiche,mi ha fatto conoscere a aperto la mente sul Kaliradman e sul sistema della sua Famiglia, in tagalog Angkàn Felices Kaliradman, mi ha insegnato ad usare i termini Tagalog nell'insegnamento dell'arte (per quanto possibile visto la difficoltà di apprendimento) oltre ad un modo tutto nuovo di rapportarmi con questa. Grazie a lui ho conosciuto la Muay Thai Boran e mi ha inoltrato nell'AITMA associazione degli amatori dell'arte marziale thailandese, Julio e' lontano dai riflettori di You Tube,dai giornali specializzati ma partecipare alle sue lezioni e averlo come amico e' arrichente come con pochi al mondo. 100ma.it: - In un caso reale, secondo lei, le sue arti marziali sono efficaci e perché? Giancarlo Casula: Credo che per come interpreto io le arti marziali l'efficacia e' scontata,chi lavora con me o ha avuto modo di conoscermi sa che metto al primo posto l'efficacia del gesto ai fini marziali, sono un perfezionista e sopratutto lavoro sul condizionamento. I miei studenti sanno di non dover abbassare mai la guardia quando si lavora perche' in caso reale nessuno ti farà sconti. Nelle mie prime lezioni sottolineo sempre le differenze tra sport da combattimento e arti marziali e quando uno sceglie le seconde sa che la pratica e' volta a creare le condizioni più prossime alla realta.Il Kaliradman come la Muay Thai e il Krabi Krabong sono arti guerriere, i militari (che ho anche avuto modo di incontarre) sia thailandesi che filippini ne fanno uso nel loro addestramento quotidiano pertanto rispondono ai requisiti per una appropriata risposta in caso reale.Mi spiace constatare che a differenza i nostri militari e gli operatori di pubblica sicurezza ne sono spesso totalmente digiuni. 100ma.it: - Ha un consiglio da dare a chi pratica Kali o in generale arti marziali? Giancarlo Casula: Rifuggire da chi ha studiato sulle dispense, da chi non ha contatti reali e di prima mano con grandi maestri e organizzazioni da chi non ha riconoscimenti ufficiali, da chi non partecipa a corsi di aggiornamento,da chi coltiva solo il suo piccolo orto. Affidarsi a persone competenti e non "fai da te" diventate insegnanti dopo un corso di due week end o peggio dopo due anni di pratica ; appena possibile cercare di avere contatti con Maestri le cui origini siano Filippine,Thailandesi o Brasiliani se parliamo di Capoeira o Brazilian Jujutsu e così via, per poter entrare in contatto non solo con l'arte in sè ma anche con quel fondamentale patrimonio culturale che fa da cornice all'arte stessa che depauperata da questo perde parti che personalmente considero essenziali per una vera trasmissione negli anni.Una cosa importante e' non fare mai sterili paragoni tra stili o sistemi diversi talvolta anche tra maestri diversi,ognuno è interprete dell'arte a modo suo per quello che ha avuto modo di vedere e fare,bisogna avere la capacità di cogliere le cose utili alla nostra crescita e fare a meno di quelle che lo sono meno .Nel mio saluto di Kaliradman c'e un gesto che dice "dammi ciò che hai, prendi cio' che puoi!" applicando nei fatti questa semplice frase la crescita e' assicurata. | |
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In data 2008-12-15 giovanni commenta: molto bella però hai parlato di film.il mio modesto parere e che siete i primi a vivere in un film. l'esito di un combattimento e l'efficacia di un arte marziale non si può mai dare per scontata forse ho interpretato male però sempre secondo il mio modesto parere in questa intervista si sta un pò lasciando da parte una cosa che è fondamentale per qualsiasi arte marziale L'UMILTA. In data 2009-01-22 fabio antonio commenta: rispondendo al buon giovanni...G.Carlo a mio avviso è tra le persone piu umili .decorose,e libere..proprio come l arte in se ..e per quanto riguarda i film...lui li farebbe bene anche senza i cavi e meterassi!!ahahah!colgo l occasione per salutare una grande guida..salamat In data 2009-02-01 Mario commenta: ho letto sopra i commenti di giovanni,,e devo dire che mi sento d'accordo con lui,,non dico che il maestro giancarlo non sia degno di essere chiamato maestro,ma nonè bello che un amante delle arti marziali come si descrive parli in questo modo del resto delle discipline, In data 2009-02-25 Diego commenta: ..rispondendo ai commenti riportati qui sopra, mi dispiace che la gente giudichi senza conoscere....nei suoi insegnamenti non ha mai disdegnato nessuna arte marziale, anzi sottolineo la frase nel suo saluto dove dice ''dammi ciò che hai, prendi ciò che puoi prendere'', che stà proprio a significare il fatto che da qualunque stile di combattimento lui ha sempre preso tutto ciò che gli poteva servire, senza però diventare un tuttologo come molti mercanti di arti marziali...invito chiunque a provare a conoscere l'umiltà nell'insegnamento ma anche l'efficacia che trasmettono i suoi corsi presso l'Accademia Moros. La gelosia in questo ambiente è una brutta cosa, ma l'umiltà della consapevolezza di poter sempre imparare anche da una semplice sfida a scacchi è una gran cosa....meno parole e più frasi concrete dettate dall'intelletto ragazzi :) In data 2009-03-22 Mario commenta: Ma io non giudico senza parlare,semplicemente l intervista è quello che fa credere,,possiamo dire allora che ci sono alcuni concetti mal spiegati In data 2009-03-30 Alessandro commenta: Io non ci vedo nessun concetto spiegato male,al massimo hai capito male tu,rileggi questo passaggio "Una cosa importante e' non fare mai sterili paragoni tra stili o sistemi diversi talvolta anche tra maestri diversi,ognuno è interprete dell'arte a modo suo per quello che ha avuto modo di vedere e fare,bisogna avere la capacità di cogliere le cose utili alla nostra crescita e fare a meno di quelle che lo sono meno".Avere una visione a 360° così,non è da tutti. In data 2009-04-22 Mario commenta: no no,leggiamo tutto,al di la di passi o versetti scritti In data 2009-05-06 Mauro (MI) commenta: Credo che l'intervista di Giancarlo sia ben scritta e ben rispecchia lo stile e il pensiero della sua Scuola e di chi, come lui, pratica con serietà e professionalità le Arti Marziali. Come nelle sue lezioni, trasmette passione e divertimento. Un parere di chi lo considera un Maestro anche non avendo più la possibilità di allenarsi alla sua scuola. In data 2009-05-17 Alessandro commenta: Ho partecipato ad uno stage del Maestro a Torino, e personalmente posso solo testimoniare quanto questo Maestro che per me allora era poco noto' m' impressiono'. Credo che sia bello ogni tanto scoprire che esistano ottimi Maestri anche nel nostro paese, un saluto, Alessandro. In data 2009-06-01 Mario commenta: ma ottimi maestri ci sono,sai quale è il problema caro alessandro??soprattutto qua in sardegna?? che ci sono maestri o allievi o semplici praticanti che disdegnano le altre arti marziali,o ne parlano e fanno finta di esserne esperti senza mai avere praticato,guardando qualche video su youtube,essere un maestro non vuol dire saper picchiare o sapere nell ambito marziale,ma anke nella vita In data 2009-06-24 enrico commenta: posso solo dire due cose: ottimo maestro, ottime parole. Un saluto a tutti i moros. In data 2009-07-21 Giovanni Sanna commenta: Da Giovanni Sanna di Florinas Complimenti per l'intervista e per il tuo lavoro. Ti seguo sempre dal tuo sito (anche se solo ora mi è venuta la voglia di scriverti) e vedo i progressi che stai facendo tu e la tua palestra. Sono contento e spero di riuscire a rientrare, prima o poi, in Sardegna per poter riprendere con te il discorso interroto ormai da sei anni per ragioni di lavoro (come forse ricordi). Io sto cercando di tenermi in allenamento praticando qui ad Udine con un istruttore di Maltese. Alcune volte ho provato a cercarti in palestra, quando rientravo in ferie, ma ho trovato sempre chiuso. Spero di beccarti quest'estate, cosi ci facciamo una chiaccherata. Se non dovessimo incontrarci considera questo saluto come un grosso "in bocca al lupo" per il futuro. Saluti, Giovanni In data 2009-10-07 Agostino commenta: Che dire, ha un curriculum da fare invidia e mi sa che ci e' riuscito. Conosco personalmente il Maestro G. Casula perche' abbiamo frequentato la stessa palestra e gli stessi corsi. Io ho iniziato 2 anni prima di lui (1979), dunque parlo con cognizione di causa. G. Casula da ottimo atleta e' diventato un ottimo maestro. L'unico appunto che mi sento di fare e' che nell'intervista non ha mai nominato il suo,anche mio, primo Maestro (con la M maiuscola)di Karate', al quale deve gran parte della sua formazione,bravura e passione: il Maestro Angelo Sanna. Saluti, Agostino. Sorso. In data 2010-03-05 Francesco commenta: Non conosco il maestro Casula, ma sono perfettamente d'accordo con lui. Vivo a Milano, e dopo aver iniziato a praticare il Taekwondo, mi sono avvicinato al Kali-Silat. Posso confermare in pieno che le tecniche di combattimento Moros in caso di scontro reale, sono devestamti, bellissime, ed estremamente efficaci! |