Di la tua su questa intervista | |
Breve intervista a De Somma Alfredo della palestra Marco Polo A.C.S.D. | |
Buon giorno M° De Somma Alfredo, grazie per averci concesso una breve intervista.
100ma.it: - Dove nasce la sua passione per le arti marziali e cosa ha spinto a dedicarsi al "Kung Fu"? De Somma Alfredo: la mia passione per le arti marziali nasce da ragazzino, per lo più per sentirmi sicuro di me stesso e riuscire a fare movimenti acrobatici, usare armi di vario genere essere veloce, flessibile e potente. Da qui la ricerca dapprima con il Judo, qualche mese quando abitavo a Foggia poi trasferitomi a Salerno mi avvicinai dopo un pò di tempo al Kung Fu con il M° AMBRA DARIO 100ma.it: - La sua più grande soddisfazione legata alle arti marziali? De Somma Alfredo: la soddisfazione più grande fare il primo viaggio in Cina nel 2002 ed entrare nella casa di colui che è stato l'ideatore dello stile Yang del TAI JI QUAN, e poi riuscire a vincere la mia prima gara in Cina contro i cinesi a casa loro sempre nello stesso anno. 100ma.it: - Come è cambiato o come si è evoluto il suo modo di praticare arti marziali nel tempo? De Somma Alfredo: con il tempo il modo di praticare diventa sempre più meticoloso, rinunciando allo studio di ulteriori forme, ma concentrando l'attenzione su come e cosa muove la rotondità del corpo. la continua ricerca del dettaglio, mi dà lo spunto per ulteriore ricerca del movimento armonioso, di usare la forza interiore sfruttando la forza muscolare in parti molto minime. L'evoluzione poi lo vedono molto gli altri che ti seguono fedelmente, rimane la consapevolezza di realizzare un'opera simile ad una grande orchestra di cui ogni singolo strumento è in accordo con gli altri, del resto il nostro corpo è uno strumento perfetto ed unico, differente per tonalità e sonorità da persona a persona. 100ma.it: - A chi consiglierebbe la pratica delle arti marziali? De Somma Alfredo: le arti marziali possono praticarle tutti, ma non è di tutti. La natura stessa ci insegna che ogni essere ha una sua capacità con i suoi limiti. 100ma.it: - Chi è il suo punto di riferimento? De Somma Alfredo: attualmente il mio punto di riferimento è il M° WU DONG di cui sono suo diretto allievo e con il quale studio annualmente in Cina presso l'università dello sport di Pechino tai ji quan stile Chen e Ba Gua 100ma.it: - In un caso reale, secondo lei, le sue arti marziali sono efficaci e perché? De Somma Alfredo: mah nella vita giornaliera le arti marziali per lo più danno la possibilità di mantenere la soglia dello scontro fisico al limite massimo, riescono per il praticante a subire minimi danni in un confronto fisico, bisogna avere sempre a mente che in guerra non esistono solo vincitori, e prima di arrivare allo scontro fisico bisogna avere bene in mente tutte le sue conseguenze. Per la mia esperienza lavorando per strada di tante tecniche che vengono impartite o insegnate poche sono quelle che si riescono a mettere in pratica, in pochi secondi si realizzano e si mettono in azione tanti fattori che spesso in palestra sono ovattati, altrimenti si andrebbe ogni sera in ortopedia o peggio a discapito dei praticanti. Ovviamente in palestra fà eccezione la pratica fra maestri che avendo una buona esperienza e padronanza delle tecniche riescono ad andare oltre senza provocare tra loro danni. 100ma.it: - Ha un consiglio da dare a chi pratica Kung Fu o in generale arti marziali? De Somma Alfredo: più che consiglio, mi permetto di suggerire una pratica costante, sincera fatta di continua autocritica , non finalizzata all'acquisizione ne di cintura ne di grado ne della medaglietta d'oro. Con il tempo si arriverà all'acquisizione di un grado o alla famosa cintura nera, ma l'allenamento non può e non deve essere finalizzata solo a questo è ben altro, é sentire gioia nel movimento, avere sicurezza di se stessi, diventare armoniosi e flessibili. Avere la fortuna di trovare un bravo maestro ( non di quelli che si realizzano al supermercato o in stage di fine settimana o grazie a sorrisi o favori; scusate l'ironia ma ne vedo di tutti i colori e ne rimango sempre più disgustato e spesso quando mi chiamano maestro chiedo di chiamarmi con il mio nome perchè avere il rispetto non è un grado o una qualifica) che non sia solo accondiscendente o distaccato (perchè maestro o quanto tale) con gli allievi , che sia capace di dare sicurezza ed essere riferimento per la pratica e per il carattere. Avere la fortuna di trovare un maestro che sia in grado di far notare i propri limiti perchè nessuno è invincibile, che sia un maestro in grado di esprimere con parole semplici ma semplici davvero, concetti e tecniche pratiche e facilmente assimilabili dai presenti che siano o meno dottorati. Il mio suggerimento è di non aver fretta di avere pazienza e tanta umiltà. mi permetto di inviare cosa si studia nella mia scuola, si pratica lo stile Yang moderno, lo stile Chen e quando si arriverà ad un numero almeno di cinque persone si inizierà il corso di Ba Gua. durante la pratica del tai ji quan, vengono studiate come armi il ventaglio e la spada. La scuola comprende praticanti agonisti di ottimo livello , personalmente svolgo ancora gare fuori Italia in genere in Cina, ma anche solo amatori del tai ji quan, si pratica il tui shou (esercizi a coppia) , il Qi Gong e le applicazioni dei singoli movimenti. Il nostro riferimento e.mail è info@scuolamarcopolo.it, vi è la possibilità di una lezione di prova, mentre il nostro sito www.scuolamarcopolo.it sarà aggiornato a breve. A presto m° ALfredo De Somma | |
Vai alla scheda palestra Marco Polo A.C.S.D. | |
Lascia un commento in merito a questa intervista - dicci la tua! | |