L’Aikido è sempre stato considerato una tecnica di combattimento propria dei gentiluomini. Sebbene questo termine non sia del tutto sconosciuto, pochi estranei al mondo delle arti marziali, riescono a distinguerlo dagli altri molteplici metodi di autodifesa. Le sue caratteristiche salienti si possono rinvenire in parte nel suo stile sofisticato, ma soprattutto nelle sue motivazioni essenziali. L’Aikido è un metodo di autodifesa che può essere usato contro ogni tipo di attacco, ma è anche ai livelli più alti una disciplina di coordinamento, un ‘sentiero’ da seguire per giungere all’armonia di tutti i poteri vitali dell’uomo. Il suo scopo è di neutralizzare un’aggressione e rendere inoffensivo l’avversario senza causargli alcun danno serio. Per raggiungere questo risultato c’è bisogno di una grande abilità ed un preciso proponimento etico. La stessa parola Aikido è composta di tre elementi o tre suffissi che ne designano lo scopo: ai – armonia; ki – spirito o energia; do – sentiero o Via. Colui che studia l’Aikido desidera solo difendere se stesso, senza ledere al suo prossimo. Per possedere questa qualità l’individuo deve raggiungere un altissimo livello di integrazione tra le forze della mente e del corpo, unite a motivi etici e morali. In questi ultimi anni l’Aikido ha avuto una grandissima diffusione a livello mondiale e i suoi praticanti si sono moltiplicati non solo in Giappone, ma a livello internazionale. L’elemento più importante che sta all’origine di questo fenomeno è certamente la filosofia dell’Aikido, la quale unitamente alla bellezza e alla molteplicità dei suoi movimenti, consente una pratica fisica e un arricchimento spirituale al medesimo tempo. La sensazione che esso da di essere “uno con l’universo” è una delle più alte espressioni del Budo giapponese. Secondo i principi dell’Aikido, la forza e la tecnica, da sole, non sono sufficienti: il praticante deve entrare nel dominio dello spirito per sviluppare se stesso e il suo pensiero. Torna alla palestra Kibudo
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